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sabato 9 marzo 2019

3 buoni motivi per andare in Auditorium

Ciao a tutti!

Quest'oggi parliamo di MUSICA 🎶


Ancora non ho avuto modo di parlarvi di questa parte della mia vita.

Eppure la musica, e in particolare il canto, è sempre stato uno dei miei punti di riferimento e una delle mie grandi passioni fin da quando andavo all'asilo.
Alle medie poi cominciai a cantare nel coro Gospel della mia città.
In quegli anni la musica era per me già responsabilità, impegno e insieme divertimento, svago e novità: infatti bisognava conciliare i mercoledì di prove, le prove generali e straordinarie, lo studio dei brani - parole, musica e movimenti - e piccole parti da solista, con i concerti di Natale e Pasqua, gli spostamenti e le attese con le amiche per salire sul palco.


C'è sempre stato qualcosa di misterioso nella musica che mi ha affascinato e attirato a sé in tutti questi anni, tanto che continuai durante le medie e il liceo, fino ad oggi, a prendere lezioni di canto e a esibirmi nei saggi annuali.
Posso poi svelarvi la novità datata settembre 2018: sono molto felice e onorata di essere entrata a far parte del Coro Giovani La Verdi.

Inoltre in quest'ultimo anno decisi anche, in accordo col mio ragazzo, di prendere un abbonamento per la stagione sinfonica all'Auditorium La Verdi di Milano sfruttando il vantaggioso abbonamento Soci Under 30, con una forte agevolazione economica per i più giovani.
L'auditorium di Corso San Gottardo è davvero imponente, moderno e con un'acustica eccezionale, ve lo consiglio veramente, soprattutto se siete 'novellini' come lo ero io.

- La decisione venne dopo un anno di abbonamento per studenti, fornito dall'Università Cattolica, ai Recital di canto (❔se vi chiedete cos'è un Recital:  è una "performance musicale di tipo vocale. Può essere incentrata su un singolo musicista, a volte accompagnato da un pianoforte, o sulle opere di un singolo compositore.") alla Scala, che mi piacque, ma ritengo che i cantanti lirici di oggi abbiano perso lo spirito giusto con cui interpretare i brani, riducendo il cantato a un mero e unico 'vocalizzo', sicuramente musicale ma senza il senso e l'emozione che dovrebbe veicolare; inoltre la Scala è "La Scala", ma l'acustica non è paragonabile a quella di un Auditorium -. 


Ho deciso di trattare proprio di quest'argomento perché quando ne parlo con gli amici o i conoscenti mi sembra di intuire nelle risposte e negli sguardi dei punti interrogativi, nel senso che banalmente si capisce che si stia parlando di musica, orchestra e in gran parte classica, ma mi sembra che pochi riferiscano i propri pensieri a un'esperienza davvero vissuta.
Per farla semplice mi pare che la mia generazione, e in parte quella dei miei genitori, sia poco interessata a ascoltare musica classica dal VIVO. Eppure questa segna una forte differenza rispetto alla musica registrata.

Certo, anch'io fino all'anno scorso quasi non conoscevo l'esistenza dell'Auditorium, e proprio per questo ho apprezzato ancora di più la 'scoperta'.



E ora vi illustro 3 buoni motivi per frequentare l'Auditorium:


sabato 7 aprile 2018

Un musical da brividi: "Romeo e Giulietta, Ama e Cambia il mondo"

Vorrei parlarvi di un musical che mi appassionò già 3 anni fa e che è ritornato -con mia somma gioia- a calcare i palchi d'Italia a partire da febbraio 2018.
"Romeo e Giulietta -Ama e Cambia il mondo-" è una produzione di David Zard con regia di Giuliano Peparini. 
Dal mio punto di vista è uno spettacolo completo ed emozionante come pochi!
L'ho rivisto all'incirca 5 volte, anche grazie al fatto che ho la fortuna di essere a Milano e, per questo motivo, posso beneficiare di parecchi giorni di repliche. 
Mi vanto anche del fatto che, ogni volta che porto qualcuno che non l'ha ancora visto, quella persona (maschio o femmina) si appassiona di nuovo alla storia di Romeo e Giulietta, anche se è un grande classico.
Per cui, a parte la mia personale ossessione, credo di poter dire che è un musical davvero ai massimi livelli, persino internazionali.
Le canzoni, oramai, non sono più un segreto -né per me, né per le mie amiche-, questo perché sono molto orecchiabili e si ispirano alla canzone italiana e alle ballate antiche, ma anche al rock, e alla techno. Inoltre sono interpretate da artisti sublimi e completamente nella parte: Giulia Luzi, Davide Merlini, Gianluca Merolli, Luca Giacomelli, Riccardo Maccaferri, Silvia Querci e Leonardo di Minno sono tra i miei preferiti.
Parlando delle coreografie di Veronica Peparini, non posso che inchinarmi alla maestra: credo siano la chiave di volta dello spettacolo. Sono moderne, azzeccate e interpretate in modo così credibile che anche ai ballerini va fatto un grossissimo applauso (anche perché sono quelli che fanno più cambi di scena e di costumi).

Pensate che (fino a poco tempo fa non lo sapevo nemmeno io) il musical con le stesse canzoni proviene da un'edizione francese, riadattata poi al musical più innovativo italiano, che l'ha ampliata con coreografie e tanto altro.



Che dire? Il tour fino a ottobre girerà l'Italia, non resta altro che andarci e farsi sorprendere. Per una volta il costo del biglietto vale tutta la soddisfazione
.
Io per ottobre ho già i biglietti a Milano!



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Ariadne